
Nel Novecento è la Moda che svolge il ruolo di rito di iniziazione del passaggio dall’adolescenza all’età adulta. I ragazzi iniziano a scegliere da soli il vestito che useranno per tutti i giorni e la madre solo in alcuni casi sarà autorizzata a dare un consiglio al figlio. L’outfit scelto è sempre una scelta di appartenenza ad un gruppo sociale e comunica al mondo la fase di passaggio. Una ragazza porterà i capelli rasati e indosserà gli anfibi per comunicare la sua appartenenza al punk-chic, un ragazzo sceglierà i pantaloni larghi a vita bassa e i maglioni larghi dell’hip hop ed ancora un’altra ragazza si vestirà all’usato dei mercatini rionali scegliendo l’ alternative mood. Sempre e comunque i ragazzi comunicano con le loro scelte di abbigliamento…comunicano l ’ adeguamento o la ribellione al sistema collettivo della Moda, l ‘appartenenza ad un gruppo socio-economico. La pubblicità è un canale efficace per la scelta del vestiario ed è anche un mezzo per le industrie di Moda per conoscere le necessità dei giovani. Anche da adulti la comunicazione tra utente e case di Moda continua e influenza le tendenze delle persone. Molti capi di abbigliamento nascono per rispondere alle esigenze delle persone come i blue-jeans e le t-shirt in America.
IO ho attraversato molte fasi : sono passata dal casual al punk all’alternative. Il mio stile di abbigliamento si è sedimentato dopo anni ed oggi mi piace seguire la moda e fare un po’ di testa mia contemporaneamente. Ho cucito in passato e vengo da una famiglia di sarti quindi ho una certa sensibilità che sacrifico però sempre alla comodità del vestire. Non ho mai portato i tacchi da 12 cm e un po’ me ne vergogno…ma vuoi mettere le scarpe basse all’alluce valgo e al mal di schiena?
Florella Di Fonzo